Antiche mura (Arco - Trento)

25/07/1995

Un’alta rupe dalle pareti a strapiombo, un fitto manto di ulivi e un complesso di edifici e fortificazioni che si sviluppa per oltre 23 mila metri quadrati. Il Castello di Arco è ridotto in rovina, ma non è difficile immaginare la sua grandezza passata. Il maniero costituiva un esteso e articolato sistema fortificato con il borgo sottostante, come conferma anche un acquerello dipinto nel 1495 dall’artista tedesco Albrecht Dürer.

La più antica testimonianza di un “Castrum Archi” risale all’Anno Mille, anche se è probabile che esistesse un insediamento precedente. Il castello è appartenuto alla famiglia Arco per diversi secoli, seppure in maniera in discontinua. Nel Trecento è finito sotto il controllo dei Della Scala e dei Visconti, mentre alla fine del Cinquecento è stato espropriato dalle autorità tirolesi. Gli Arco hanno ripreso il controllo del maniero nel Seicento, ma la fortezza aveva già perso gran parte della sua importanza. Il colpo di grazia è stato il bombardamento e la conquista da parte delle truppe francesi, durante la guerra di successione spagnola. Oggi, il Castello di Arco è un vasto complesso ruderale, al cui interno spiccano i resti della cosiddetta “Torre grande” e di un’altra più piccola. La prima è alta 20 metri ed è integra su tre lati, ma priva di copertura e completamente vuota. La seconda conserva all’interno un prezioso ciclo di affreschi del Trecento di genere profano.

Durante i lavori di consolidamento murario con iniezioni di boiacche e micromalte a base di calce idraulica, eseguiti verso la fine degli anni 90, sono stati utilizzati i nostri prodotti.

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